Or
quinci, or quindi, s’aveva la fabula belle e
pronta, nulla da inventare, la realtà aveva già ampiamente tessuto la trama
superando la fantasia: Inferno, Purgatorio e Paradiso, memorabilia
danteschi sono stati vissuti sulla pelle di Elena tatuandosi indelebilmente nel
suo genoma.
Bisognava allora lavorare sull’intreccio degli
eventi, rispettando la volontà di Elena: tracciare anche la sua storia e quella
della sua famiglia prima dell’evento X che
ha stravolto il suo cammino, la sua vita che credeva ben instradata sui binari
della felicità.
Al focus del libro, l’iter della malattia, c’era l’esigenza di
finestre temporali su altre storie minori complementari all’argomento principale, al fulcro di Oltre
il Mio Destino.
Come mescolare gli
ingredienti in modo funzionale e scorrevole?
Non era semplice, il rischio era di cucinare un minestrone
incoerente buttando nel calderone schegge
di storie in apparenza slegate, eppure profondamente annodate una all’altra:
senza uno di questi elementi non ci sarebbe stata la “storia”, la vita, di
Elena.
Parola chiave mantenere il ritmo.
Per far scorrere
la lettura ho optato per la logica dello stargate. I
racconti della “saga Macchiorlatti” e della gioventù di Elena sono diventati porte spazio temporali sul passato remoto,
un affaccio su un universo privato lontano e distinto che assolve la doppia funzione di approfondire la
conoscenza della protagonista e di
sosta, dove fermarsi a prendere una boccata d’aria per un pit stop ristoratore nella corsa serrata
della narrazione.
Così, ogni qualvolta il pathos sconvolge l’animo
e i significati ed i significanti tendono all’iperbole il lettore può sostare e riprendere la calma, rallentare i battiti aprendo una porta su
un’altra storia per fermarsi a curiosare nella vita prima della malattia,
dove la brezza ristoratrice rinvigorisce
l’animo prima di rituffarsi nel mare burrascoso
degli eventi principali.
Ogni racconto nel racconto è un quadro autosufficiente, un dipinto tridimensionale in movimento che
narra la vita di Elena e dei suoi genitori nel passato, per delinearne meglio
la sua personalità e le sue qualità umane che sono quelle che la
contraddistinguono e che ha affinato, fortificato e costruito nel suo percorso
vitale.
Barbara