SERRAVALLE - 18
DICEMBRE
PRESENTAZIONE
OLTRE IL MIO
DESTINO
di Elena
Macchiorlatti
Venerdì 18 dicembre
presso la Sala Conferenze del Centro Sociale di Serravalle, è stato
presentato il volume: “Oltre il mio destino”
di Elena Macchiorlatti e Barbara Saccagno: un’iniziativa fortemente
voluta dall’Assessore Alessandra Delvecchio, che ha coinvolto anche
le principali associazioni del Paese, perché il cancro non
dev’essere un buco di solitudine, ma una storia corale.
Sabato 19 dicembre le
Autrici sono state presenti in Biblioteca dalle 10 alle 12, a
disposizione di coloro che volessero conoscere o porre domande.
Coraggio, forza,
determinazione: queste sono le caratteristiche di Elena
Macchiorlatti, che ha trasposto la propria drammatica esperienza: un
cancro all’utero al IV stadio a ventisette anni con una figlia di
tre anni, in un libro intitolato significativamente: “Oltre
il mio destino”, una sfida a quella che
pareva essere una sorte infausta.
Elena ha combattuto
duramente, accettando anche i momenti di sconforto, ha pazientemente
ricostruito i suoi rapporti con gli amici, con la vita sociale, con
il lavoro e, aiutata dai suoi genitori, oggi è una giovane donna
“normale”, che ha riconquistato quella dimensione della
quotidianità che pareva esserle stata preclusa per sempre.
Elena per raccontare
la sua storia ha scelto la forma letteraria del romanzo
autobiografico, per porre tra sé e Nina, la protagonista, uno spazio
tale da consentirle un livello di narrazione oggettiva. Barbara
Saccagno, archeologa come formazione, ha “scavato” in profondità,
trovando il coraggio di accompagnare Elena nel baratro e di prenderla
per mano nella risalita. Il risultato è un libro da leggere come una
bella storia, perché è vera, lasciandosi coinvolgere senza
pregiudizi, perché è davvero una vicenda che infonde speranza e che
potrà aiutare molte persone. Il cancro non è una malattia
“contagiosa”, pertanto è importante continuare a stare vicino a
chi ne è vittima con l’Amicizia, avendo il coraggio di affrontare
gli inevitabili cambiamenti che la malattia comporta, chiedendo tutti
i giorni: “Come stai?”,
perché questo infonde forza e fiducia, è un incoraggiamento a
proseguire in un cammino difficile in fondo al quale si intravede una
luce. Questa condivisione della malattia è stata auspicata anche da
alcuni componenti dell’AISM, Associazione Sclerosi Multipla, che ha
una sede messa a disposizione dal Comune a Vintebbio, nei locali
della ex scuola elementare e da Marta, una rappresentante della
Fondazione Tempia molto attiva sul territorio.
Piera Mazzone