Negli anni ’20 il giovane Ilhamy sposò la principessa egiziana
HRH Chivekiar, discendente dal famoso Mehemet Ali vice re d'Egitto ritenuto il
fondatore dell’Egitto Moderno
.
I novelli sposi durante il loro viaggio di nozze si
fermarono anche sulla Costa Azzurra, dove dal loro nido d’amore potevano
osservare una splendida villa in stile italiano che si affacciava sul mare di
Saint Jean Cap Ferrat: se ne innamorarono subito.
Hussein avrebbe voluto farne dono alla moglie e cercò in
segreto di intavolare le trattative d’acquisto con i proprietari di villa
Silvya, nome della prima figlia dell’artista americano Ralph W. Curtis.
Curtis aveva fatto costruire nel 1902 questa piccola magione
di 2500 m2, con l’aiuto del
famoso architetto Peto, perchè si era innamorato di questo meraviglioso angolo di paradiso che si
affacciava sulla splendida baia di Villefranche Sur Mer; così acquistò il terreno (una
superficie a giardino di circa 26.600 m2) e iniziò a progettare la
sua villa, incastonata fra la proprietà di una delle residenze di vacanza del
Re del Belgio, Leopoldo II, e la Fondazione dei Baroni Ehprussi Rothschild.
Il risultato fu straordinario: una splendida villa di 4
piani che illuminava la baia con il candore delle sue architetture e con il suo
particolarissimo tetto di tegole verdi smaltate di ispirazione marocchina ed
andalusa.
Ma questa volta la fortuna non fu dalla parte di Hussein, bisogna saper perdere, non sempre si può
vincere, cantavano i The Rockers; la signora Curtis, la proprietaria, rifiutò
ben 4 proposte e lasciò a bocca asciutta il giovane sposo.
Dopo la Luna di Miele la coppia si trasferì al Cairo, dove
iniziò a frequentare la corte di re Farouk II, l’ultimo re d’Egitto, detronizzato e costretto all’esilio perpetuo, prima in
Italia e poi in Francia.
Fu proprio Farouk II a conferire ad Hussein il titolo di
Pascià.
La famiglia Hussein visse in un sontuoso palazzo riccamente
arredato, dove Ilhamy iniziò a dar sfogo alla sua passione per la raffinata
eleganza dei mobili antichi, per l’arte, antica e contemporanea e per gli
oggetti di alto artigianato artistico. L’amore per il collezionismo lo
accompagnerà per tutto il corso della sua lunga vita.
A causa del colpo di stato dei generali Naguib (primo presidente della Repubblica d’Egitto per lo spazio di un anno) e Nasser (il secondo presidente)
, avvenuto nel 1952 che costrinse il re e la sua corte ad andarsene, anche Hussein
fu costretto a fuggire frettolosamente dall’Egitto
abbandonando tutti i suoi averi.
A questo punto pare che la fortuna gli abbia voltato la
faccia, ma non tutto il male viene per
nuocere dice saggiamente il proverbio.
Fine seconda puntata, to be continued...
Barbara
Storia Narrata da Elena, Giorgio ed Annalisa Macchiorlatti
Scritta da Barbara Saccagno
Con il contributo dei testi: The Residence of H. E. Ilhamy Hussein Pacha, The Palace Baia dei Fiori, aa.vv. A. Cane, A. J. Tajan, T Curtis Steinert. Stampato dagli eredi di Hussein 1993
Collections de son Excellence Ilhamy Hussein Pacha, Vente à la Ville Baia dei Fiori, catalogo d’asta, A. J. Tajan, foto di P. Sebert, Nizza, 1993
Immagini Giorgio Macchiorlatti Facebook
The Residence of H. E. Ilhamy Hussein Pacha, The Palace Baia dei Fiori, aa.vv. A. Cane, A. J. Tajan, T Curtis Steinert. Stampato dagli eredi di Hussein 1993
Collections de son Excellence Ilhamy Hussein Pacha, Vente à la Ville Baia dei Fiori, catalogo d’asta, A. J. Tajan, foto di P. Sebert, Nizza, 1993
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