03/03/17

Ghost or clear writer?

This is the question




Iniziamo dal primo dilemma amletico che ci siamo trovate ad affrontare: optare per lo scrittore fantasma, come forse avrei preferito, non amo troppo l’esposizione al pubblico, oppure mettere in chiaro che la parte di struttura letteraria e d’impianto narrativo fosse a me imputabile?

In primis, immagino, vi chiediate perché diamine fosse necessario disquisire sulla questione, visto che è vita vissuta e la storia era belle che fatta.

Due sono i motivi.

Uno è  l’ancoraggio ancora forte alla lingua francese di Elena, prima ancora di esprimersi in italiano pensa in francese e traduce, italianizzando i termini che le sfuggono, passando poi direttamente all’idioma gallico quando le emozioni forti o la velocità richiedono una scorrevolezza maggiore.  Or dunque se è complessa la lingua parlata ancor di più quella scritta, che per avere senso e correttezza richiede la conoscenza delle regole.

E poi…

È necessario un certo allenamento minimal alla scrittura, come in tutte le cose, non è sufficiente “sentirla” nelle proprie corde bisogna esercitarsi, rodare il sistema di scrittura personale e iniziare da digiuno non è cosa semplice.

Trasparenza.

Questa è stata la parola chiave.

Non dovevo scrivere seguendo la mia identità scrittoria personale ma avvicinarmi alla lingua parlata e vissuta da Elena, ma era chiaro che la distanza fra Elena e la scrittura sarebbe stata troppo grande per questo abbiamo deciso di mettere in “chiaro” il nostro tandem, pedalando insieme nella stessa direzione; indicare il nostro percorso a tutti i lettori, mettendolo nero su bianco in seconda di copertina, è stata per noi la scelta più coerente.

Questo anche per ricordarvi che tutte le critiche testuali, che riguardano la scrittura, l’impostazione, le scelte formali e metaforiche, vanno direttamente a me imputate e a me rivolte.


Ad ognuno il suo carico di responsabilità da assumersi.







Barbara
Immagini My Flick Albums  (Barbara Saccagno)