30/06/16

Scorrere



L’imperativo di Oltre il Mio Destino

La musicalità del verbo onomatopeico scorrere è sempre stata per me affascinante, tutte quelle r vibranti nel pronunciarlo evocano immagini di acqua corrente che veloce scivola gorgogliando libera nel letto di un torrente cristallino.

Scorrere è stato l’imperativo per scrivere un romanzo leggibile velocemente, con facilità e senza ostacoli fino alla fine, in una sorta di corsa a perdifiato fermata solo dopo aver letto l’ultima parola, quando il libro si chiude e si può prendere fiato.

La storia nella sua cruda verità era potente e drammatica, tanto, troppo, necessitava, seguendo anche la volontà di Elena, di elementi e di escamotage per renderla leggibile, aggiungendo altri elementi che potessero distrarre ed alleggerire il carico ma anche scegliendo una scrittura che facilitasse il compito al lettore.

Dove la storia non riusciva a togliersi le zavorre era la tecnica di scrittura a farlo.

Il lavoro più grande è stato proprio quello di limare, lisciare e rifinire per renderla scorrevole: un emozionante scivolo acquatico dove buttarsi col fiato sospeso ad altissima velocità per tuffarsi liberi nella piscina sottostante dove nuotare finalmente in tranquillità.

Ad onor di metafora…

Gorgogliano forza e coraggio fra le anse ripide di un torrente montano in piena, sbattono contro i sassi, rotolano, si levigano ma non affondano, depositate sulla riva assolata al tornare del sereno brillano sotto l’azzurro del cielo che ha allontanato le paurose nubi, gonfie di pioggia battente e grandine, per far posto al caldo astro solare che riscalda e riporta il sorriso…

Barbara








Immagini My Flick Albums  (Barbara Saccagno)





23/06/16

La favolosa vita di Monsieur Ilhamy le Pacha - I Puntata


Pascià Hussein allo Sporting di Montecarlo

Cari amici abbiamo deciso di raccontarvi la storia del Pascià Hussein, dove lavorava il papà di Elena e appare nel libro fra i momenti dedicati ai ricordi di famiglia.

Una storia da settimana Incom, un feuilleton   di altri tempi, non lontano da noi ma che sembrano lontano anni luce, che sappiamo intrigante e piena di curiosità.

Tanti sono gli addetti che Giorgio, papà di Elena, Elena e sua mamma possono raccontare sul Pascià e la sua favolosa vita da Nababbo...

Noi qui racconteremo la storiografia ufficiale, poi... chissà...


Gli albori di una vita da pascià

La vita di Pasha Ilhamy Hussein sembra una favola d’altri tempi scritta da un romanziere amante dell’esotico, invece è la pura realtà, un perfetto  servizio per la mitica Settimana Incom, dove si raccontavano, accompagnate dalle immagini in bianco e nero, le storie da sogno della Dolce Vita di Star e starlette e di  illustri personaggi di famiglie aristocratiche che animavano la movida del secolo scorso, oggi ormai cadute nel dimenticatoio.

Hussein fu uno degli ultimi a potersi fregiare del titolo onorifico di pashà (in Turchia non venne più concesso dal 1934, in Egitto dal 1953) , che nell’Impero ottomano (Turchia) spettava di diritto ai figli del sovrano (che si fregiava, invece,  del titolo di pādishāh) e poteva venir conferito anche ad alti dignitari, di rango civile o militare.

Ma facciamo un passo indietro e partiamo dall’inizio.

Come si può facilmente intuire dal titolo onorifico, Hussein apparteneva alla nobiltà di alto lignaggio della corte ottomana.

Sua  madre era discendente di una delle più grandi famiglie nobiliari di origine caucasica, apparteneva alla fiera e combattiva etnia Adyga (vero nome dell’etnia) Tcherkesses. I circessien erano originari del Caucaso del Nord, della “Montagne de la Flamme Eternelle”,  un territorio di frontiera fra l’Asia ed Europa che faceva gola alla Grande Russia; proprio per evitare che la figlia fosse coinvolta nel dramma dell’avanzata russa (la guerra del 1877-1878 vinta dai russi e terminata con il trattato di Santo Stefano che vide l’annessione del territorio all’Impero dei Romanov) il padre l’affidò direttamente alle cure del sultano Abdul Amid II alla corte di Instabul, che viveva nel mitico palazzo del Topkapi.

Qui fu data in sposa al  fratello del Sovrano, il principe Nurettin, la loro unione non fu molto fortunata, rimase presto vedova senza figli. 
La giovane donna si risposò poi con il padre del futuro Pascià Hussein.
Il padre, sposato in seconde nozze, era il Pascià HapezHussein, gran Visir della corte Ottomana.  I novelli sposi ricevettero quale dono di nozze dal Sultano, ex cognato della sposa, un magnifico palazzo nel quartiere residenziale di lusso di Istanbul, dove nel 1897 nacque il piccolo Ilhamy.
Il piccino crebbe in un mondo dorato, d’altronde il detto vivere da pascià non è nato per caso.

Naturalmente ricevette un’educazione internazionale degna del suo rango, fu educato in francese, a quel tempo lingua del potere e della cultura, al liceo imperiale Galatasaray (oggi noto ai più per la squadra di calcio), uno dei più antichi e prestigiosi licei turchi, era la ScuolaImperiale del Palazzo di Galata (quartiere di Galata appunto è la traduzione), fondata nel 1481 dal Sultano Bayezid II per formare i quadri dell’amministrazione Ottomana.
Terminati gli studi superiori s’iscrisse all’Università diVienna, una delle più antiche dell’Europa dell’Est, frequentando i corsi di economia e finanza.

Finito il percorso accademico ritornò ad Istanbul mettendo a frutto la sua cultura finanziaria e la sua conoscenza delle lingue ottenendo subito il prestigioso incarico di direttore della famosa Deutsche Bank Orient

Fine prima puntata, to be continued...






                                                                                                                               Barbara

Storia Narrata da Elena, Giorgio ed Annalisa Macchiorlatti
Scritta da Barbara Saccagno
Con il contributo dei testi: The Residence of H. E. Ilhamy Hussein Pacha, The Palace Baia dei Fiori, aa.vv. A. Cane, A. J. Tajan, T Curtis Steinert. Stampato dagli eredi di Hussein 1993
Collections de son Excellence Ilhamy Hussein Pacha, Vente à la Ville Baia dei Fiori, catalogo d’asta, A. J. Tajan, foto di P. Sebert, Nizza, 1993

Immagini Giorgio Macchiorlatti Facebook
Immagini My Flick Albums  (Barbara Saccagno)
The Residence of H. E. Ilhamy Hussein Pacha, The Palace Baia dei Fiori, aa.vv. A. Cane, A. J. Tajan, T Curtis Steinert. Stampato dagli eredi di Hussein 1993
Collections de son Excellence Ilhamy Hussein Pacha, Vente à la Ville Baia dei Fiori, catalogo d’asta, A. J. Tajan, foto di P. Sebert, Nizza, 1993


22/06/16

Oltre il Mio Destino 25 Giugno 2016 da Aneta Nails



Faites vos jeux, scegliete una carta, fate una domanda e…

Elena Macchiorlatti


Vi svelerà tutti i segreti della sua storia vera, un racconto di malattia, dolore, forza, paura, coraggio, amore, determinazione, sogni, eroi, angeli, passioni che non vi lascerà indifferenti

Elena Macchiorlatti
Oltre il Mio Destino

Sabato 25 Giugno 2016

Ore 15.00

Vanity – Aneta Nails
Via Vittorio Veneto 64/b Borgosesia (Vc)

ed inoltre...

OPEN DAY TRUCCO
ANETA NAILS

MOSTRA GRATUITA DI PITTURA
ANNALISA ANTONINI – ANGELO SALOMONE

Esposizione dei quadri di Annalisa Antonini ed Angelo Salomone (sino al 02 luglio 2016 in occasione di Arte in Vetrina 2016, organizzata da Ascom Borgosesia, Comune di Borgosesia ed Evviva Borgosesia ) http://www.evvivaborgosesia.it/eventi_borgosesia.php?p=it-arte-in-vetrina-2016



19/06/16

Al Festival del Benessere Fondo Edo Tempia Biella



Carissimi Amici,

Sabato 11 giugno 2016, complice il tempo che ci ha graziato lasciandoci il pomeriggio senza pioggia contro ogni previsione, abbiamo passato un bellissimo pomeriggio immerse nella cultura e nei libri, raccontati dai loro autori  - fra i quali noi con Oltre il Mio Destino - insieme a tanta gente, che immersa nel verde e nella pace del verde Giardino del Fondo Edo Tempia, davanti alla Caffetteria Interno 21 ha ascoltato parole, racconti e musica.

Non possiamo non ringraziare di cuore la gentilissima e solare Angelica Mercandino che per prima ci ha accolte ed invitate al Festival del Benessere e Viola Erdini Tempia e Simona Tempia che ci hanno fatto sentire a casa e colmate di calore!

Bello ascoltare e conoscere altri autori con le loro storie, navigare con le poesie leggere della Dottoressa Francesca Mosca, medico e poetessa, emozionandosi con la musicalità delle parole; viaggiare nel tempo attraverso la voce calda di Luca Deantonis che con parole, musica e canzoni ha raccontato la vita leggendaria di Tina Modotti accompagnandola con fotografie storiche da brividi; e prima di noi un'esperienza di vita vissuta di personale rivincita contro il cancro di Giovanna Ferraro, curiosamente anche lei con un libro scritto in tandem.

E poi noi, a l'emozione di Elena che ha conquistato il pubblico, le nuove conoscenze, le belle chiacchiere, gli scambi di libri e di pensieri, un pomeriggio davvero bellissimo, grazie alla Fondazione Edo Tempia per averci invitato a festeggiare insieme il loro 35° compleanno!




Giardini Fondo Edo Tempia, Caffetteria Interno 21, con la Dottoressa Francesca Mosca


                                                               Giardini Fondo Edo Tempia, Caffetteria Interno 21, con Luca Deantonis
http://www.newsbiella.it/2016/06/12/mobile/leggi-notizia/argomenti/fotogallery/articolo/biella-il-fondo-edo-tempia-spegne-35-candeline-fotogallery-video.html

17/06/16

Torta di carote senza glutine

Ingredienti

250 gr di carote
100gr di farina di mandorle
100gr di farina di grano saraceno
100gr zucchero di canna
3 uova
1/2 limone
1 bustina lievito

Procedimento

Pulire le carote e sminuzzatele finemente.
Unire tutti gli ingredienti in un tegame mescolare per bene.
Mettere il composto in una teglia infornare a 180 gradi per 30 minuti.

La torta è pronta!

Elena



09/06/16

Ecco come ho vinto il cancro!


Cari amici, per chi non ha potuto leggere la Casa nella Roccia, bollettino di agosto/settembre 2015 della parrocchia di Varallo, ne riporto qui il testo





ECCO COME HO VINTO IL CANCRO!
IL LIBRO ”OLTRE IL MIO DESTINO”
DELLA VARALLESE ELENA MACCHIORLATTI



           
            Sono Elena Macchiorlatti, di Varallo, l’autrice e la protagonista del romanzo autobiografico “Oltre il mio destino”, perché ho voluto raccontare uno dei più duri e difficili periodi della mia esistenza: la lotta al tumore nel pieno della mia giovinezza.
            Una storia difficile che ho voluto fortemente scrivere perché è ancora, nonostante tutto, parte di me, perché volente o nolente ha cambiato drasticamente tutta la mia vita, dal ballo, le feste, l’amore, il lavoro, mia figlia, la famiglia, tutto è stato stravolto e segnato.
            Alle soglie dei miei primi 40 anni, finalmente guarita e tornata alla “normalità”, ho pensato che fosse giusto narrare cosa ho sopportato, quanto duramente ho lottato, il mio percorso che fortunatamente mi ha portato ad una nuova rinascita, perché condividere è stata una liberazione per me e spero possa tornare utile per tutti coloro che sostengono questa lotta o sono al fianco di chi la deve purtroppo intraprendere, o solamente per chi ha il coraggio di affrontare questo argomento.
            Credo decisamente che raccontare ciò che significa la malattia vista dal “malato” possa aiutare a trovare stimoli e forza per andare avanti sempre, anche nelle più grandi difficoltà, in fondo, i miracoli sono possibili: io sono qui a testimoniarlo.
            Nina, la protagonista, è una giovane mamma bella ed esuberante, che vive in un meraviglioso paese sulla Costa Azzurra godendosi pienamente la sua età, barcamenandosi fra lavoro, famiglia, amici ed il ballo, il suo primo grande amore; tutto va a gonfie vele sino a quando il destino beffardo non le gioca un terribile scherzo: un tumore all'utero in fase avanzata all’età di 27 anni!
            In un attimo tutto il mondo le crolla addosso, le sue certezze si sgretolano e davanti a sé non le rimane che un orribile presagio di morte quasi certa.
            Due sono i sentieri che può imboccare: darla vinta al "dannato" cancro o combattere contro tutto per cercare di sconfiggerlo, per salvarsi la vita e non lasciare la sua adorata bimba di tre anni sola al mondo.
            Nina, madre fiera e battagliera, sceglie di lottare, senza sapere esattamente quali durissime prove l'aspettano e quanto possa essere devastante un tumore, non solo fisicamente ma anche mentalmente.
            La sua vita prende una piega completamente diversa, tutto quello che per gli "altri" è normalità per lei diventa un difficoltoso percorso in salita, ogni giorno deve combattere per poter crescere la sua bambina, per non far naufragare il suo rapporto sentimentale o solo per doversi vestire.
            Ma non smetterà mai di sentirsi donna e di provare tutte le pulsioni, le emozioni e i sentimenti di una giovane; per questo l'amore burrascoso con il suo indifferente compagno, il padre di sua figlia Alex, la butta nel mare dei ricordi rinsaldando un forte legame spirituale con il suo primo grande amore, colui che diverrà Luce anche nei momenti più bui.
            Scoprirà di avere bisogno degli altri e incontrerà persone straordinarie nel mondo “tutto speciale” dei malati e che, aldilà della sorte avversa, avrà la fortuna di avere un grande ed inaspettato asso nella manica che sarà fondamentale per vincere: un super pool di angeli custodi, in carne e ossa e metafisici, che non la molleranno mai nemmeno un attimo!
            Nina ce l'ha fatta, oggi ha superato il suo passato e si è riguadagnata il diritto ad un futuro.
            Ecco, cari lettori, “Oltre il mio destino” è un’autobiografia avvincente scritta a quattro mani, da Elena Macchiorlatti, la protagonista di questa storia vera, e da Barbara Saccagno, un’autrice dalla penna scorrevole e fluida che vanta già numerose pubblicazioni! Questo libro, che consigliamo volentieri a tutti nasce da un profondo bisogno di raccontare un capitolo drammatico della vita di Elena, alias Nina! E’ anche la storia d’amore, di ragazza, di donna, di madre, di figlia … Questo racconto che ti prende e ti fa entrare nelle sue pagine avvincenti dimostra che anche quando tutto sembra ormai perduto, quando più nessuno scommette su di te, quando la malattia pare invincibile … un miracolo è sempre possibile, purché non si getti mai la spugna!

La Redazione de “La Casa sulla Roccia”


Pubblicato su Bollettino Parrocchiale del settembre 2015

Estratto pp. 36-37

La salute comincia dalla tavola

Sono tanti gli studi per evitare malattie con l’aiuto dell’alimentazione, come ad esempio il cancro, l'invecchiamento precoce, il diabete, le malattie cardiache e tante altre ancora che hanno in comune il processo di ossidazione che è causato da atomi di ossigeno privi di elettrone che aggrediscono le molecole vicine distruggendole.

Per tentare di prevenire questo meccanismo ci vengono in aiuto determinati alimenti per questo è fondamentale inserirli nella nostra dieta e fare attenzione a ciò che mangiamo.


Tutti sappiamo che mangiando gli alimenti entrano nel nostro corpo attraverso la bocca, per poi essere digeriti e metabolizzati per creare nuove cellule che sono essenziali per la vita.

Negli ultimi anni alcuni fattori, quali, ad esempio il fumo, l'inquinamento, gli alimenti raffinati ricchi di grassi, etc, hanno raddoppiato l'incidenza dei tumori.

Quindi è importante iniziare un percorso preventivo che ci aiuti a diminuire il rischio di contrarre queste malattie.
Sin da piccoli ci insegnano cosa mangiare eppure non ci chiediamo quasi mai se ciò che stiamo mangiando sia dannoso per la salute.
Per fortuna oggi gli studi in questa direzione ci stanno aiutando a prendere coscienza che bisognare fare molta attenzione a cosa mettiamo nel piatto, insegnandoci a scegliere ciò che è buono per la nostra salute e ciò che non lo è.

Scegliere consapevolmente è un’arma in più a nostro vantaggio contro malattie molto diffuse.
Ecco a voi qualche pratico e semplice esempio da seguire per una corretta prevenzione, fate molta attenzione:



  • A non eccedere con il consumo di carne rossa e di salumi, perché contengono molti grassi saturi e conservanti, come i nitrati, dannosi per la salute.
  • Agli zuccheri, perché sono un buon nutrimento per il cancro, andrebbe eliminato assolutamente quello raffinato, il classico zucchero bianco per intenderci.                                                           
  • Al sale, sempre da utilizzare con parsimonia, consiglio che vale per tutti, non solo per le persone che soffrono d’ipertensione, non dimentichiamo che provoca ritenzione idrica. Un buon suggerimento è insaporire i piatti con le spezie.
  • Ad evitare la cottura alla brace e le fritture.


Questi sono solo piccoli e semplici esempi, non è certo una lista esaustiva ma possiamo affermare che per avere una buona salute bisogna iniziare da una dieta sana ed equilibrata.
La Cancer Cure Foundation, ha pubblicato una lista di alimenti che favoriscono la prevenzione antitumorale, naturalmente in primo piano ci sono verdura, frutta, spezie e legumi, fate largo nei vostri piatti a:

Broccolo, Cavolo, Asparago, Carciofo, Ravanello, Carota, Funghi, Alghe, Patata Dolce, Avocado, Cetriolo, Pomodoro, Soia, Zucca, Fagiolino verde, Pisello, Peperone, Finocchio, Salvia, Rosmarino, Curcuma, Prezzemolo, Fico, Pompelmo, Uva, Arancio, Limone, Papaia, Lampone, Mirtillo, Fragola, Albicocca, Anguria, Melone, Castagna, Olio di oliva, Olio di Noce, Lino, Aglio, Cipolla, Tè Verde, Vino rosso, legumi…

Questa è una piccola lista, l’argomento a me, come potete immaginare, interessa molto, sono attenta alla mia salute e cerco di fare prevenzione a partire dalla mia tavola, vi consiglio di iniziare anche voi a fare più attenzione…

Ma ve ne parlerò più approfonditamente, non da esperta, non sono un medico, ma dal punto di vista pratico di chi da anni ormai si preoccupa della sua alimentazione, vorrei avere modo di raccontarvi quante piccole cose si possono fare a partire da noi e da semplici accorgimenti per la prevenzione.
Perché prevenire è meglio che curare…

                                                                                              Elena



Se volete approfondire:
http://www.cancure.org/
http://www.cancure.org/12-links-page/37-cancer-fighting-foods-spices 


Immagine tratta da 

Una storia da scrivere

Ciao, sono Barbara, colei che materialmente ha scritto Oltre il Mio Destino, vi scrivo perché voglio raccontarvi dal mio punto di vista la nascita di questo libro, che è stato un lungo, intenso e "faticoso" percorso che ho iniziato con Elena un anno or sono.

Tutto cominciò quando il Caso ci mise lo zampino... 

Ci siamo conosciute circa otto anni fa ormai, alla nascita di mio nipote, Elena è cugina di mia cognata, e così ho avuto modo di conoscere lei e la sua intensa storia.

L'ho ascoltata molte volte raccontare senza filtri la sua più dura lotta contro il Destino, contro quel tumore che le aveva temporaneamente rallentato la vita, frammentando la sua esistenza in un incerto e quanto mai precario equilibrio da giocarsi a dadi fra la vita e la paura di non farcela.

L'ho conosciuta meglio, lei e la sua famiglia, abbiamo stretto amicizia e così, sapendo lei la mia attitudine a scrivere per diletto quando ne ho il tempo, quasi per gioco mi ha domandato se avessi voluto condividere con lei un progetto che nasceva dal suo passato: scrivere un libro che raccontasse non solo la sua storia personale ed il percorso in salita verso la guarigione, ma che fosse un aiuto per tutti coloro che purtroppo condividono, o hanno condiviso, esperienze simili, per chi è accanto ai malati o semplicemente per chi vuole capire e conoscere cosa significa convivere con un "tumore".

Perchè l'ha chiesto a me? 
Beh, perchè per lei che è vissuta praticamente quasi tutta la sua vita in Francia, ancora abituata a formulare la frase con costrutto francese e poi tradurla in italiano, scrivere un testo tanto lungo ed articolato non era per nulla facile.

Confesso che per me era una sfida non facile da giocare, non avevo mai scritto nulla di tanto lungo, io, ad esclusione dei testi scientifici e culturali, prediligo i racconti brevissimi ma non potevo non coglierla, è davvero una storia di vita che porta con sé importanti messaggi e che invita a non lasciarsi mai andare, a combattere in squadra senza mai farsi vincere dalla paura, anche quando tutto sembra perduto et donc andava scritta.

Se ci sono riuscita?
Non saprei, ai posteri l'ardua sentenza, laveremo i panni in Arno lasciando ai lettori il giudizio.
Spero, almeno, di esser riuscita a trasferire su carta, con le giuste parole, tutto il pathos, l'emozione, la fiducia e la carica di Elena, trasformando la sua vita vera, vissuta sino allo spasimo, in romanzo; una scelta che le ho proposto per filtrare attraverso la lente di un alter ego le parti più dure e dolorose e per proteggere la sfera più intima e famigliare, che pure non manca. Abbiamo anche voluto inserire i sogni di una ragazza giovane,  la sua storia d'amore più importante, il rifugio nella Fede, il valore della famiglia e l'importanza centrale della sua bimba, oggi ormai giovane donna, sebbene rimanga sempre una delle piccine di casa...

Naturalmente ne approfitto per ringraziare qui Elena per avermi regalato l'opportunità di raccontare la sua storia, dandomi fiducia per accompagnarla dall'idea al libro finito, così come tutti coloro che ci supportano e poi, certo, ai lettori che verranno, sperando di aver reso scorrevole un capitolo importante di una giovane vita che potrà regalare intense emozioni.

Grazie a tutti.


Barbara


P.s. Se volete conoscermi meglio:
https://it.linkedin.com/pub/barbara-saccagno/66/2ba/719

Persone allo Specchio, di Pier Carlo Leone

Cari Amici, 
bella emozione anche oggi, sono stata invitata alla presentazione ufficiale del libro Persone allo Specchio di Pier Carlo Leone, Linea d'aria Editore, che qualche mese fra mi aveva fatto la mia prima intervista e che oggi è confluita in questo libro, dove persone comuni e Vip si raccontano al giornalista. 

Io sono con Allevi, Morricone, Masini, Sgarbi... wow emozione!

Non posso che ringraziare ancora Piercarlo per avermi dato questa straordinaria opportunità e per aver risposto alla domanda del suo editore, Vincenzo Lerro, in merito a chi l'avesse messo in soggezione fra gli intervistati, con un "nessuno, sebbene una piccola emozione forte me l'ha data la signora Macchiorlatti".

Un grazie anche per l'affetto che mi ha dimostrato e per aver riportato integralmente l'intervista.

Emozione grande!

Se volete leggermi "Mentre mi operavano di cancro mio marito giocava a carte. Intervista ad Elena Macchiorlatti", pp. 161-172


"Tutti hanno qualcosa di interessante da raccontare, un messaggio da lanciare, una riflessione da condividere, una speranza da coltivare."


                                                          Elena


Libreria Giovannacci Biella, 04 dicembre 2015 (nell'anno nuovo anche io sarò qui a presentare il mio libro)
Persone allo Specchio, Piercarlo Leone, Lineadaria Editore, 2015

05 Dicembre, una mattina alla Biblioteca di Varallo

Una mattinata di un insolitamente tiepido dicembre alla Biblioteca Farinone Centa di Varallo.

Raccontarvi in poche parole quello che è stato non è semplice, inizierò ringraziando con affetto Piera Mazzone, la direttrice della Biblioteca di Varallo, per averci accolto, supportato e per aver colto con delicatezza e sensibilità ogni sfumatura di Oltre il mio Destino e tutti i partecipanti, amici, famiglia, conoscenti e sconosciuti che numerosi ci hanno dedicato un pò di tempo per conoscere la storia di Elena.

Un'ora e poco più densa di emozioni, lacrime e commozione ma anche divertimento, ironia e tanta tanta partecipazione, la bellezza di rivedere nei volti degli uditori tanto coinvolgimento è stato un dono grande, così come le domande che ci hanno fatto.

Che dire, per me che ho solo scritto, sapere che sono riuscita, almeno dalle parole meravigliose ricevute, a rendere scorrevole e chiara la storia di Elena è una soddisfazione che non ha pari.

Ringrazio Carlo Guglielminotti Bianco per averci suggerito di lavorare con i medici perchè è importante il messaggio che racchiude il libro proprio per loro, l'umanità ed il coinvolgimento attivo sono sicuramente una carta vincente anche per i pazienti, vedremo se riusciremo a percorrere anche queste vie...

Sentire dalle voci dei nostri affettuosi lettori che il libro è un messaggio di speranza per tutti, anche per chi sta vivendo la stessa Odissea è un regalo che ricompensa tutto il nostro lavoro, così come è una manifestazione diretta di affetto ad Elena per il suo coraggio e la sua volontà di raccontarsi per essere un piccolo aiuto ad altri, sapere poi che anche chi per questo motivo si è chiuso al mondo riesca a trovare un piccolo spiraglio grazie a questa testimonianza, beh... non servono parole.

Grazie a tutti voi, speriamo di avervi sempre al nostro fianco.
A presto!


     Barbara








Comunicato stampa Biblioteca Farinone Centa Varallo

                                                                                              

COMUNICATO STAMPA

IN Biblioteca a Varallo, sabato 5 dicembre:

OLTRE IL MIO DESTINO
di Elena Macchiorlatti


Non è stata una semplice presentazione di un libro: sabato 5 dicembre nella Sala Conferenze della Biblioteca Civica “Farinone-Centa”, Elena Macchiorlatti, ha portato la propria esperienza di vita, di “miracolata” a detta dei medici che attraverso cure mirate le hanno salvato la vita, quando a ventisette anni scoprì di avere un cancro all’utero al IV stadio.
Il romanzo autobiografico: “Oltre il mio destino”, scritto in collaborazione con Barbara Saccagno, che ha trasformato in parole i sentimenti, le emozioni, la rabbia e le speranze di Elena Macchiorlatti, ha come protagonista Nina, una “tigressa”, come si è definita Elena, per il suo carattere deciso ed irruento, forgiato dalla danza, una disciplina artistica che richiede molta disciplina. Nina si è costruita un carapace per proteggersi, ma il suo animo ancora oggi, dopo diciassette anni, fatica a far riemergere quell’esperienza tanto dolorosa: “Il dolore fisico si supera, quello morale invece riaffiora e terrorizza la possibilità che possa ripresentarsi, ma per scrivere il libro ho dovuto rivivere quello che avrei voluto dimenticare, ed è stato qualcosa che mi ha commossa, ma anche destabilizzata. Il tumore mi ha isolata dal mondo: di tutti coloro che si erano professati amici solo tre mi sono rimasti accanto, per fortuna avevo la mia famiglia e mia figlia Giulia, che non volevo neppure pensare che crescesse senza mamma. I dottori per me sono stati dei veri e propri angeli, tranne l’oncologa che non ha mai avuto parole di speranza, mentre la comunicazione e l’empatia sono molto importanti nel difficile cammino della guarigione”.
Per Barbara Saccagno questa collaborazione è stata: “Un viaggio complicato, con il timore di non riuscire a rendere quello che Elena mi raccontava, per questo spesso mi sono servita di metafore. Abbiano vissuto per un anno e mezzo a stretto contatto e si è creato un legame profondo”.
Tra le numerose persone che affollavano la sala si leggevano emozioni contrastanti: qualcuno riviveva il dolore provato direttamente. o attraverso una persona cara, altri stavano combattendo contro la malattia e trovavano nell’esempio di Elena, sempre sorridente, un motivo in più per lottare e non arrendersi.
Elena ha risposto anche ad alcune domande del pubblico, concludendo proprio con un messaggio di speranza: “Dal tumore si guarisce, ma bisogna crederci, lottare, non tutti ci riescono perché occorre anche un po’ di fortuna, ma bisogna sempre essere positivi”.
Da chi aveva già letto il libro, sono emersi giudizi molto positivi: insegna la capacità di resistere, l’umiltà di farsi aiutare e anche la fortuna di avere avuto accanto un padre che ha fatto il padre, cosa molto singolare, perché spesso le figure maschili di fronte alla malattia si defilano.
Dialogando con l’Autrice è emersa anche la sua Fede, che ha contribuito ad aiutarla quando ogni speranza pareva perduta: l’adesione a gruppi di preghiera, la fiducia nella Madonna e in Padre Pio le hanno consentito di superare momenti di assoluto sconforto e hanno dato un senso a ciò che stava accadendo.
 “Domani andrà meglio”: questo è il messaggio, apparentemente semplice, ma in realtà carico di futuro, che scaturisce dall’aver già avuto in dono un giorno in più.
L’invito è dunque quello di leggere questa bella storia, perché è vera, lasciandosi coinvolgere senza pregiudizi.
Il libro sarà presentato nuovamente venerdì 18 dicembre, alle ore 21 al Centro Sociale di Serravalle.

Piera Mazzone
Direttore Biblioteca Civica “Farinone-Centa” di Varallo


Le recensioni di Piera Mazzone, direttore Biblioteca FarinoneCentaVarallo

Corriere Valsesiano, 11 dicembre 2015



Notizia Oggi 10 dicembre 2015



Grazie!

Don Roberto, il mio parroco


"Ho letto in tre giorni il vostro magnifico libro e ne sono pienamente entusiasta e profondamente commosso!  

Complimenti. 

Avete saputo trasformare il dolore,  la sofferenza e la malattia in un'occasione di riflessione sulla vita, sugli affetti che contano e sulla speranza che se pazientemente coltivata porta a combattere ed a vincere la battaglia contro la malattia! 

Nella sofferenza portata dignitosamente insieme alla propria famiglia di può trovare, come voi siete riuscite a fare, la porta stretta che si apre verso la luce della guarigione! 

Magnifica storia vera a lieto fine, la vostra, che certamente aiuterà tutti coloro che la leggeranno ad avere una prospettiva meno angosciante del dolore e dei cosiddetti mali incurabili. 

Grazie di cuore per la vostra bella testimonianza, raccontata con uno stile pieno suadente e coinvolgente!"

Don Roberto Collarini 
Parroco di Varallo 

Merci a tout le monde

Vogliamo davvero ringraziare tutti i nostri affezionati lettori;
chi ci segue con attenzione;
chi ci scrive parole che ci emozionano; 
chi ha acquistato il libro;
chi se l'è fatto prestare e poi l'ha acquistato perché si è emozionato;
chi lo ha regalato ad altri; 
chi ci supporta e ci aiuta a farlo conoscere; 
il nostro team svalvolato ma super! 
chi ci accoglie
chi era scettico e poi si è ricreduto leggendolo; 
i sorrisi; 
chi ci fa domande per approfondire; 
chi ci offre spazi, opportunità e supporto caloroso; 
e anche a chi non lo leggerà o che lo critica, è sempre importante ascoltarli per migliorarsi...

Un grazie sincero a tutti quanti, nulla è scontato, mai lo è l'appoggio e l'apprezzamento e quando se ne riceve tanto sincero e disinteressato è un grande dono.

Grazie! 

Elena e Barbara

Il paese delle lanterne e quello dei Babbo Natale

Il giorno più corto che ci sia, per chi non lo sapesse il 13 dicembre Santa Lucia, è stato per noi un lungo dì trascorso all'aria aperta, per fortuna il tempo è stato mite! (anche se siamo andate a casa alla sera con i piedi gelati...).


La nostra domenica è stata una staffetta a tappe fra gli eventi natalizi concomitanti di Quarona e Varallo.
Grazie al grande e grosso babbo Omar Natale e a Riccardo Valsesia siamo state ospitate in grande stile alle due manifestazioni dedicate a grandi e piccini nel cuore della Valsesia.

Con il nostro tavolino portatile, tovaglia natalizia in pendant con la copertina di Oltre il mio destino ci siamo fatte un piccolo spazio per incontrare la gente di persona.

È stato divertente, piedi gelati, canzoni e balletti improvvisati, tante conoscenze e sconosciuti simpatici, come il nostro vicino artigiano a Varallo che appena sistemate per prima cosa ha subito acquistato il libro perché ama leggere, o sopra le righe, come l'anziana venditrice di cesti che ci ha portato un messaggio dall'aldilà, poi ci sono stati coloro che fuggivano a distanza al saluto cortese perché temevano fossimo di qualche misteriosa setta o smettevano di leggere gli articoli sul cartellone appena gli si rivolgeva la parola, questo ci ha fatto molto divertire.

Scaldate con qualche vin brûlé, rimpinzate da un lauto pasto preparato da Giorgio ed Annalisa per corroborare anima e spirito, abbiamo fatto tante chiacchiere ed incontri, un libro è anche questo, socialità e scambio.

Non è mancato il nostro team a supporto, di grandi e piccini, a fare un po' di can can perché un pò di sana autoironia demenziale non guasta mai.

 Grazie ancora Omar, Riccardo ed Anna!

Barbara