29/07/16

BORGOSESIA – CENTRO STUDI TURCOTTI PRESENTAZIONE DI OLTRE IL MIO DESTINO



Venerdì 1 Luglio 2016, a Borgosesia, nel “salotto” del Centro Studi Turcotti, Marinella Mazzone ha accolto Elena Macchiorlatti e Barbara Saccagno, autrici del romanzo autobiografico “Oltre il mio destino”, presentate da Piera Mazzone, Direttore della Biblioteca Civica Farinone Centa di Varallo Sesia. Il libro, che era nato per raccontare alla figlia di Elena la terribile esperienza di una lotta vittoriosa contro un cancro all’utero al IV stadio, a ventisette anni, è stato stampato perché Barbara ha pensato che fosse una “vicenda esemplare”, un “libro di speranza”, che poteva aiutare chi stava combattendo e anche coloro che, pur non dovendo affrontare la malattia, si trovano accanto persone che lottano e che hanno bisogno di un sostegno, a non sentirsi abbandonati. Oggi, che “tumore” non è più sinonimo di morte certa, ma è una malattia curabile, ci sono ancora persone che rifiutano anche solo di pronunciarne il nome: “Non voglio essere impressionata” e quindi non hanno partecipato alla serata, perdendosi un’opportunità di consapevolezza. 
Elena oggi ha una figlia di vent’anni, è una donna serena, impegnata nel sociale come Presidente dell’Associazione “Abitare Insieme”, nata da un progetto di cohousing, che racchiude il concetto di condivisione, di appartenenza ad una Comunità, perché il “vicinato elettivo” è un’esperienza che arricchisce  l’intero territorio. Elena, pur avendo avuto dei periodi in cui avrebbe voluto mollare tutto, è riuscita a non perdere mai la speranza e la forza di combattere, e racconta, emozionandosi com’è normale, la sua storia, popolata di persone che le sono state vicine, sempre, dal padre alla madre, alla zia infermiera, ai suoi tre medici: il ginecologo, l’oncologa e colui che le faceva la chemio e la radioterapia: “Noi facciamo la nostra parte, ma tu devi fare il tuo cinquanta per cento”.  La dura disciplina della danza che tempra e forgia il carattere ha aiutato Elena a resistere e si è trasformata in una metafora di quell’autodisciplina che è necessaria per intraprendere un cammino lungo, difficile, il cui esito è incerto, ma è l'unica strada possibile.

Barbara Saccagno ha saputo mettersi in ascolto, sollecitando Elena a non rifiutare nulla, per fare emergere anche la parte oscura, quella che non era mai stata raccontata a nessuno, perché era necessario portare tutto fuori di sé. Creando Nina, la protagonista del romanzo, un alter ego di Elena, è stato messo un filtro tra quello che viene raccontato e quello che è stato vissuto. Nel romanzo il baricentro temporale si sposta continuamente in un gioco di rimandi e di “rimpalli”: i singoli capitoli possono essere letti come storie concluse, ma solo l’unione di tutti gli elementi fa emergere la figura di una “tigressa” come Nina-Elena si definisce.
L’ultima parola non è “fine” ma: “Ricominciare a vivere si può e io sono qui per dimostrarvelo”.

Piera Mazzone







IMMAGINI

 Elena Macchiorlatti;
 Marinella, Elena, Piera, Barbara; 
        Pubblico.
     Immagini gentilmente concesse da Piera Mazzone

22/07/16

Blu cobalto di Luca Stecchi




Blu Cobalto la poesia che Luca Stecchi ha scritto per me, dopo avermi ascoltata e conosciuta alla presentazione di Oltre il mio destino al Festival del Benessere al Fondo Edo Tempia di Biella e pubblicata su Poeti e Poesia.com
Un grande onore!  
Grazie Luca per questo inaspettato  e prezioso regalo!
                                                                                                          Elena         

19/07/16

La favolosa vita di Monsieur Ilhamy le Pacha - II puntata

Jeunesse dorée 





Negli anni ’20 il giovane Ilhamy sposò la principessa egiziana HRH Chivekiar, discendente dal famoso Mehemet Ali vice re d'Egitto ritenuto il fondatore dell’Egitto Moderno 
 .
I novelli sposi durante il loro viaggio di nozze si fermarono anche sulla Costa Azzurra, dove dal loro nido d’amore potevano osservare una splendida villa in stile italiano che si affacciava sul mare di Saint Jean Cap Ferrat: se ne innamorarono subito.

Hussein avrebbe voluto farne dono alla moglie e cercò in segreto di intavolare le trattative d’acquisto con i proprietari di villa Silvya, nome della prima figlia dell’artista americano Ralph W. Curtis.

Curtis aveva fatto costruire nel 1902 questa piccola magione di 2500 m2, con l’aiuto del famoso architetto Peto, perchè si era innamorato di questo meraviglioso angolo di paradiso che si affacciava sulla splendida baia di Villefranche Sur Mer; così acquistò il terreno (una superficie a giardino di circa 26.600 m2) e iniziò a progettare la sua villa, incastonata fra la proprietà di una delle residenze di vacanza del Re del Belgio, Leopoldo II, e la Fondazione dei Baroni Ehprussi Rothschild.

Il risultato fu straordinario: una splendida villa di 4 piani che illuminava la baia con il candore delle sue architetture e con il suo particolarissimo tetto di tegole verdi smaltate di ispirazione marocchina ed andalusa.

Ma questa volta la fortuna non fu dalla parte di Hussein, bisogna saper perdere, non sempre si può vincere, cantavano i The Rockers; la signora Curtis, la proprietaria, rifiutò ben 4 proposte e lasciò a bocca asciutta il giovane sposo.

Dopo la Luna di Miele la coppia si trasferì al Cairo, dove iniziò a frequentare la corte di re Farouk II, l’ultimo re d’Egitto, detronizzato e costretto all’esilio perpetuo, prima in Italia e poi in Francia.
Fu proprio Farouk II a conferire ad Hussein il titolo di Pascià.

La famiglia Hussein visse in un sontuoso palazzo riccamente arredato, dove Ilhamy iniziò a dar sfogo alla sua passione per la raffinata eleganza dei mobili antichi, per l’arte, antica e contemporanea e per gli oggetti di alto artigianato artistico. L’amore per il collezionismo lo accompagnerà per tutto il corso della sua lunga vita.  
A causa del colpo di stato dei generali Naguib (primo presidente della Repubblica d’Egitto per lo spazio di un anno) e Nasser (il secondo presidente) , avvenuto nel 1952 che costrinse il re e la sua corte ad andarsene, anche Hussein fu  costretto a fuggire frettolosamente dall’Egitto abbandonando tutti i suoi averi.


A questo punto pare che la fortuna gli abbia voltato la faccia, ma non tutto il male viene per nuocere dice saggiamente il proverbio.

Fine seconda puntata, to be continued...








                                                                                                                                Barbara

Storia Narrata da Elena, Giorgio ed Annalisa Macchiorlatti
Scritta da Barbara Saccagno
Con il contributo dei testi: The Residence of H. E. Ilhamy Hussein Pacha, The Palace Baia dei Fiori, aa.vv. A. Cane, A. J. Tajan, T Curtis Steinert. Stampato dagli eredi di Hussein 1993
Collections de son Excellence Ilhamy Hussein Pacha, Vente à la Ville Baia dei Fiori, catalogo d’asta, A. J. Tajan, foto di P. Sebert, Nizza, 1993

Immagini Giorgio Macchiorlatti Facebook
Immagini My Flick Albums  (Barbara Saccagno)
The Residence of H. E. Ilhamy Hussein Pacha, The Palace Baia dei Fiori, aa.vv. A. Cane, A. J. Tajan, T Curtis Steinert. Stampato dagli eredi di Hussein 1993
Collections de son Excellence Ilhamy Hussein Pacha, Vente à la Ville Baia dei Fiori, catalogo d’asta, A. J. Tajan, foto di P. Sebert, Nizza, 1993

18/07/16

Oltre Il Mio Destino alla Biblioteca Civica Centrale di Biella

Vogliamo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questa bella serata in compagnia di Oltre il Mio Destino, in primis Carlo Guglielminotti Bianco e Nelly Tolosi, senza i quali non avremmo certo avuto l'opportunità di conoscere tante persone speciali. Poi, Roberta Maoret e Leonardo Jon Scotta della Fondazione Biblioteca Biomedica 3 Bi dell'Ospedale di Biella, per la loro partecipazione, collaborazione e per la bella sinergia. Lilt Biella per averci supportato, accolto ed esser stati presenti Venerdì 15. Silvano Esposito, direttore de Il Biellese, per la bellissima doppia intervista e Susanna Peraldo, de Il Biellese, per l'articolo che ha dedicato ad Oltre il Mio Destino. La Biblioteca di Biella ed Anna Bosazza per averci ospitate. 
Tutti coloro che sono intervenuti, Luca Stecchi per le belle fotografie.                                     
In un tardo pomeriggio estivo emozione, profondità, curiosità e anche divertimento: un'intervista intensa che ha catturato il pubblico grazie alla bravura di Silvano Esposito che ha colto i tanti aspetti del libro, sottolineando che non è solo una storia di malattia ma un romanzo che si legge tutto d'un fiato con la suspance di un giallo, grazie!    
    
La sinergia e la collaborazione che sono nate per la realizzazione di questo evento sono state un bel valore aggiunto per nulla scontato.                                                                         

Il coinvolgimento e i sorrisi del pubblico presente sono stati segno tangibile di conferma che raccontare esperienze di vita vissuta in trasparenza, e sempre con ironia, può davvero essere un momento di scambio di energie, forza e di speranza

                                                                            Grazie! 
                                                                                              A presto.

Barbara ed Elena


































Si ringrazia per le fotografie Luca Stecchi